PATENTE DI GUIDA

In Italia i soggetti affetti da epilessia possono ottenere la patente dietro presentazione di un certificato medico consegnato dalla Commissione Medica locale. Con il decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, pubblicato sulle G.U. del 27\12\2010, si è potuto modificare la normativa vigente in termini di epilessia e patente. In passato per ogni forma di epilessia era richiesta l’assenza di crisi da almeno 2 anni, ma adesso si passa a un periodo libero di almeno 1 anno per la patente A e B. Viene inoltre introdotta la distinzione tra epilessia, ovvero due o più crisi epilettiche non provocate a distanza di meno di 5 anni una dall’ altra, e crisi epilettica provocata, scatenata da una crisi identificabile e potenzialmente evitabile. Quest’ultima, compatibile con la guida, se il fattore provocante non si ripeterà. Un’altra distinzione tra le epilessie avviene con le forme caratterizzate da crisi esclusivamente in corso di sonno e quelle con crisi senza effetto sullo stato di coscienza e sulla capacità di azione. La patente dunque può essere concessa dopo un periodo di osservazione di almeno 1 anno, in assenza di altri tipi di crisi. Se dopo la sospensione del trattamento farmacologico, per decisione del medico, avviene una ricorrenza di crisi in un soggetto che non ha rilevato crisi da periodi prolungati, si proibisce la guida per 3 mesi, qual ora la terapia è ripristinata. Per le patenti cosiddette commerciali C, D ed E è richiesto che il soggetto non abbia crisi e non assuma farmaci da almeno dieci anni e che l’EEG non presenti alterazioni di tipo epilettico.

VIAGGI

Non esistono leggi o regolamenti che impediscono a chi soffre di epilessia di viaggiare in aereo, ma solo piccole raccomandazioni:
1.Quando si viaggia all’estero occorre portare con sé i farmaci abituali
2.Se la permanenza si protrae farseli spedire o assicurarsi che siano in commercio nel paese.
3.Trasportare i farmaci di uso quotidiano nel bagaglio a mano, se confezione liquida > 100 ml con prescrizione medica.
4.Portare una prescrizione del farmaco in caso di smarrimento o furto della borsa con i farmaci .
5.Se l’epilessia non è completamente controllata è meglio informare il personale di bordo. la propria agenzia di viaggi o la compagnia aerea.
6.È consigliabile non alterare i ritmi del sonno. In caso di viaggio verso destinazioni con notevole cambio di fuso orario, si può considerare l’utilizzo di un sonnifero. Discutendone, comunque, con il neurologo curante prima della partenza
7.I farmaci antiepilettici dovrebbero essere assunti agli orari consueti del proprio fuso orario e non del fuso orario del paese che si sta visitando.
8.Portare sempre un foglio della lista dei contatti utili, la descrizione della possibile crisi e le istruzioni su cosa fare e chi contattare in caso di urgenza.
9.In caso di viaggi all’estero portare una traduzione della documentazione medica utile nella lingua locale o in inglese.

SPORT

Lo sport va praticato ed è consigliabile a chiunque, ma al contrario di chi pensa che la persona affetta da epilessia non possa “vivere una vita normale”, la Lega Italiana contro l’epilessia (LICE) risponde che i genitori ed i medici devono far vivere il bambino ed il ragazzo con uno stile di vita sano, mettendolo in condizione di praticare attività fisica e sport, con le dovute cautele. Tutto ciò perché lo sport migliora lo stato di salute, il senso di autostima e riduce i problemi emozionali associati alla malattia epilettica. Per questo motivo è bene allontanare ogni fonte di pregiudizio e discriminazione sociale nei riguardi della persona epilettica, il quale spesso soffre più che per la malattia per tutto ciò che essa comporta, soprattutto a livello sociale. La persona epilettica può praticare ogni sport, eccetto quelli agonistici, quelli estremi o troppo pericolosi. . Gli sport consigliati sono, dunque, gli sport di gruppo o le gare di resistenza, la corsa e la maratona, lo sci di fondo, danza artistica, golf, canottaggio, vela e pattinaggio.

LAVORO

L’epilessia di per sé non impedisce lo svolgimento di un normale lavoro, eccetto i casi in cui le crisi epilettiche siano uno dei sintomi di una malattia neurologica più complessa, che comporta limitazioni nello svolgimento di attività̀ lavorative. Ovviamente ci sono dei lavori che sono più pericolosi di altri e che possono essere controindicati nelle persone che soffrono di crisi epilettiche, soprattutto quando le crisi non sono controllate dai farmaci. Se l’epilessia insorge in un paziente che ha già un impiego, dobbiamo valutare quale può essere l’impatto del tipo di crisi sulla mansione che il soggetto svolge, al fine di riadeguare la postazione di lavoro o la mansione stessa. Molti lavori sono compatibili con diversi tipi di crisi ma altri invece risultano incompatibili e determinano limitazioni parziali della mansione o necessitano dell’interruzione del rapporto di lavoro. Il soggetto con epilessia può richiedere il riconoscimento dell’invalidità̀ civile che è assegnato in percentuale variabile tenendo in considerazione solo il tipo di epilessia e la frequenza delle crisi.

SCUOLA

Per migliorare l’inserimento in ambito scolastico è opportuno un’interazione tra il neurologo, i servizi territoriali e gli operatori scolastici. E’ necessario che gli insegnanti siano preparati, al fine di consentire un corretto inserimento degli alunni affetti da tale malattia ed evitare loro inutili ansie, malcontenti e soprattutto emarginazione.
Esistono, inoltre, delle Linee guida redatte dal Ministero della Salute e dell’Istruzione il 25/11/05, cui sono seguiti protocolli d’intesa con le Regioni, in base ai quali le scuole sono tenute a far somministrare dagli insegnanti o da altre persone designate, i farmaci per il trattamento d’urgenza delle crisi convulsive acute prolungate, previa formale richiesta dei genitori a inizio anno scolastico e identificazione di personale addestrato.
Lo studente con epilessia può e deve partecipare alle uscite scolastiche perché questo è un momento importante di integrazione sociale. E’ da tener conto, durante l’organizzazione stessa della gita, la presenza dell’alunno con problemi di epilessia e del livello di gravità della patologia. Nel caso di patologie più gravi per i quali il bambino già è seguito dall’insegnante di sostegno bisogna prevederne la presenza anche in occasione della gita. In alternativa potrà essere sostituito da uno dei genitori, da un educatore o altro insegnante designato, dedicato al ragazzo.

Riferimenti

Somministrazione dei farmaci in orario scolastico – Ministero della Salute

Raccomandazioni congiunte Ministero delI’istruzione, università e ricerca – Ministero della salute per la definizione di interventi finalizzati all’assistenza di studenti che necessitano di somministrazione di farmaci in orario scolastico.

Protocollo per la somministrazione dei farmaci a scuola
tra regione toscana direzione generale del diritto alla salute e politiche di solidarieta’ e ministero dell’istruzione – direzione generale ufficio scolastico regionale per la toscana

GRAVIDANZA

L’epilessia di per sé non crea problemi rilevanti né durante la gravidanza né durante il parto, che può avvenire tranquillamente in modo naturale, con l’eccezione di tutte quelle situazioni in cui le crisi sono molto frequenti e intense per cui è necessario un parto programmato con taglio cesareo.
L’allattamento al seno, invece, non solo non è controindicato ma è consigliabile anche per i vantaggi psicologici che ne derivano. I farmaci assunti dalla madre sono in genere scarsamente concentrati nel latte e solo nel caso dei barbiturici e delle benzodiazepine si potranno avere effetti sedativi nel bambino, transitori e di lieve entità̀.
Durante la gravidanza però il feto assume i farmaci attraverso il sangue della madre e se dopo la nascita il bambino non è allattato al seno potrà̀ avere una vera e propria “sindrome da astinenza”, forse più sgradita dell’eventuale effetto sedativo dei farmaci. E’ opportuno che si rispetti il normale ritmo sonno-veglia con aiuto da parte dei familiari per l’allattamento notturno del bambino e il ricorso a misure preventive per la cura e il trasporto del bambino per evitarne la caduta dalle braccia in caso di crisi, ad esempio, allattare in poltrona, cambiare il bambino su un ripiano il più basso possibile o utilizzare il “trasportino” per gli spostamenti da una stanza all’altra.

VACCINI

La maggior parte dei vaccini è sicura se si ha l’epilessia, ma sono controindicati alcuni farmaci usati per la profilassi anti- malarica. E’ necessario, comunque, informarsi dal neurologo curante o presso l’Ufficio d’Igiene della propria città.

 

 

TECNOLOGIA

La tecnologia adottata nei comuni dispositivi portatili (tablet, smartphone e smartwatch) può consentire un utilizzo specifico in ambiti come quello dell’epilessia. Nel mercato sono già disponibili dispositivi che si pongono l’obiettivo di rilevare l’insorgenza di una crisi e di conseguenza allertare sia l’utente che parenti o centrali di servizi. Vediamo degli esempi reperibili nel mercato. Ad esempio:

Braccialetti di rilevamento crisi: questi dispositivi vengono indossati dall’utente e rilevano alcune grandezze fisiologiche come l’attività elettrodermica (EDA), la temperatura cutanea, il battito cardiaco e sono dotati di giroscopio ed accelerometro per il rilevamento del movimento. Integrando i dati provenienti dai sensori il dispositivo, mediante particolari algoritmi di elaborazione, rileva l’insorgenza della crisi ed invia delle allerte a distanza. Esempi di questo tipo di dispositivi sono l’EMBRACE di Empatica e lo SMARTWATCH di SmartMonitor.

App per smartphone: siccome la quasi totalità di questi dispositivi consente il rilevamento del movimento, alcune App sono in grado di rilevare degli schemi di attivazione tipici della crisi epilettica. In questo caso non si tratta quindi di preallerta ma di allarme che scatta durante la crisi ed invia in automatico dei messaggi SMS con relative coordinate geografiche dell’utente. Esempio di App di questo tipo è EpDetect disponibile per sistemi Android.

Per maggiori dettagli vai alla pagina dedicata nel sito del www.ausilitecnologici.it